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Non si discute più se il cambiamento climatico sia o meno una realtà: il pianeta si sta riscaldando e l'attività umana ne è in gran parte responsabile.

Il clima della Terra è cambiato molte volte nel corso della storia. Solo negli ultimi 800.000 anni, si sono alternati cicli di periodi più caldi e di ere glaciali, fino all’ultima, terminata circa 11.700 anni fa, che ha segnato l’inizio dell’era climatica moderna e della civiltà umana.

 

La maggior parte di questi cambiamenti climatici sono attribuiti a variazioni molto piccole nell’orbita terrestre che modificano la quantità di energia solare ricevuta dal nostro pianeta.

L’attuale tendenza al riscaldamento è diversa, perché sta procedendo a un ritmo mai visto negli ultimi millenni e soprattutto perchè è il risultato delle attività umane dalla metà del 1800 a oggi.

 

Picco delle temperature

Oggi, la terra è più calda di quanto non sia mai stata in 2000 anni
e sulla buona strada per diventare più calda di quanto non sia mai stata in 2 milioni di anni.

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Quello
che sappiamo

I combustibili fossili rilasciano più gas serra nell'atmosfera, in particolare l'anidride carbonica. Sebbene non sia la più potente, l'anidride carbonica è di gran lunga l'emissione più importante dalle attività umane.

 

Alcuni gas nell'atmosfera, come l'anidride carbonica, creano il cosiddetto effetto serra, intrappolando il calore e regolando la temperatura della Terra.

 

Temperatura globale

1,1 dal periodo preindustriale
Il 2020 è statisticamente pari al 2016 come l’anno più caldo mai registrato da quando è iniziata la registrazione dei dati nel 1880 (fonte: NASA/GISS). Le analisi della NASA generalmente corrispondono ad analisi indipendenti preparate dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e da altri gruppi di ricerca.

Anidride carbonica

419 per milione
L'anidride carbonica (CO2) è un gas che intrappola il calore, o gas serra. Proviene dall'estrazione e dalla combustione di combustibili fossili (come carbone, petrolio e gas naturale).

Dall’inizio dell’era industriale nel XVIII secolo, le attività umane hanno aumentato la CO2 atmosferica del 50%, il che significa che la quantità ora è pari al 150% del suo valore nel 1750. Questo aumento indotto dall’uomo è maggiore dell’aumento naturale osservato alla fine dell’ultima era glaciale 12.000 anni fa.

Metano

1923,6 parti per miliardo
 

Il metano (CH4) è il secondo maggior contributore al riscaldamento climatico dopo l'anidride carbonica. Una molecola di metano intrappola più calore di una molecola di CO2, ma il metano ha una durata di vita relativamente breve, compresa tra 7 e 12 anni nell'atmosfera, mentre la CO2 può persistere per centinaia di anni o più.

Il metano proviene sia da fonti naturali che da attività umane. Si stima che circa il 60% delle emissioni di metano odierne siano il risultato di attività umane. Le maggiori fonti di metano sono l’agricoltura, i combustibili fossili e la decomposizione dei rifiuti delle discariche. I processi naturali rappresentano il 40% delle emissioni di metano, e le zone umide rappresentano la principale fonte naturale. 

Altre informazioni sul bilancio globale del metano.

Estensione minima del ghiaccio marino artico

12,2% per decennio dal 1979

Ogni settembre il ghiaccio marino artico raggiunge la sua estensione minima (l’area in cui i sensori satellitari mostrano che i singoli pixel sono coperti per almeno il 15% da ghiaccio). A settembre, il ghiaccio marino artico si sta riducendo a un tasso del 12,2% ogni decennio, rispetto alla sua estensione media nel periodo dal 1981 al 2010.

Il valore risulta dalla media delle osservazioni giornaliere nel mese di settembre di ogni anno ed è misurato dai satelliti.

Calotta glaciale

424 miliardi di tonnellate all'anno dal 2002
 

I dati dei satelliti GRACE e GRACE Follow-On della NASA mostrano che le calotte glaciali terrestri sia in Antartide che in Groenlandia hanno perso massa dal 2002. La missione GRACE si è conclusa nel giugno 2017. La missione GRACE Follow-On ha iniziato a raccogliere dati nel giugno 2018 e continua a monitorare entrambe le calotte glaciali. 

Questo registro include nuovi metodi di elaborazione dei dati e viene continuamente aggiornato man mano che arrivano nuovi numeri, con un ritardo fino a due mesi.

Livello del mare

4 pollici dal gennaio 1993

L’innalzamento del livello del mare è causato principalmente da due fattori legati al riscaldamento globale: l’acqua aggiunta derivante dallo scioglimento delle calotte glaciali e dei ghiacciai e l’espansione dell’acqua di mare man mano che si riscalda.

Riscaldamento degli oceani

345 zetajoule dal 1955

Il 90% del riscaldamento globale si sta verificando nell’oceano, provocando un aumento del calore interno dell’acqua da quando è iniziata la moderna registrazione dei dati nel 1955. Il calore immagazzinato nell’oceano provoca l’espansione dell’acqua, responsabile da un terzo alla metà dell’innalzamento globale del livello del mare. La maggior parte dell’energia aggiunta viene immagazzinata in superficie, a una profondità compresa tra zero e 700 metri. 


Gli ultimi 10 anni sono stati il ​​decennio più caldo dell’oceano almeno dal 1800. Il 2022 è stato l’anno più caldo registrato dell’oceano e ha visto il livello globale del mare più alto.

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scenario B
Il cambiamento climatico incide anche sulla struttura della società e, di conseguenza, sulla coesione sociale, impoverendo ancora di più i territori già poveri e spopolando le aree già soggette a spopolamento.

In Italia, i fenomeni naturali estremi sono in costante aumento: i dati ufficiali registrano 310 eventi climatici estremi nel 2022, che hanno provocato 29 morti; mentre, nei primi 5 mesi del 2023, si è addirittura registrato un incremento del 135% di fenomeni avversi rispetto allo stesso periodo del 2022, 122 eventi meteo estremi tra gennaio e maggio.

La sola alluvione dell'Emilia Romagna dello scorso maggio ha provocato 17 vittime e danni per circa 10 miliardi di euro.

Italia
Energy Mix

A + 1,2°C di riscaldamento globale, la crisi climatica e le condizioni meteorologiche estreme sono già una minaccia esistenziale per gli ecosistemi vitali del pianeta.

 

Abbiamo bisogno velocemente di uno sforzo collettivo per eliminare le emissioni di gas serra e l'anidride carbonica in eccesso dall'atmosfera.

 

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